La Grande Genova
Fino alla metà del 1800 il territorio comunale della città di Genova coincideva con l'area urbana compresa all'interno della cinta muraria seicentesca, le cosiddette Mura Nuove, suddivisa in sei rioni, detti sestieri:
Intorno alla metà del XIX secolo, saturati tutti gli spazi all'interno della città medioevale, l'abitato si espanse sulle colline alle spalle della città con gli insediamenti residenziali di:
- Castelletto
- Oregina
- Lagaccio
Nel 1873 il sindaco Andrea Podestà sottopose alla giunta il piano di ingrandimento territoriale oltre i vecchi sestieri. La proposta approvata dalla giunta genovese, nonostante l'opposizione dei comuni interessati, fu accolta dal re Vittorio Emanuele II che con Regio Decreto stabilì con decorrenza dal 1º gennaio 1874 l'annessione a Genova di sei comuni:
Il processo di costituzione della Grande Genova fu portato a compimento nel 1926 con uno dei più vasti ampliamenti territoriali condotti in Italia in quel periodo ad opera del regime fascista.
Questo accorpamento vedeva coinvolti, accanto a piccoli comuni, vere e proprie cittadine connotate da una forte identità quali che vissero l'accorpamento alla vicina città come una vera e propria degradazione. Vennero così annessi i comuni di:
- Apparizione
- Nervi
- Quarto dei Mille
- Quinto al Mare
- Sant'Ilario Ligure
- Bavari
- Molassana
- Struppa
- Bolzaneto
- Borzoli
- Pontedecimo
- Rivarolo Ligure
- San Quirico in Val Polcevera
- Cornigliano Ligure
- Pegli (aveva inglobato nel 1875 Multedo)
- Pra'
- Sampierdarena
- Sestri Ponente (aveva inglobato nel 1923 San Giovanni Battista)
- Voltri